È stata pubblicata pochi giorni fa la sentenza del 20 gennaio 2023 del Garante olandese dove si possono leggere le valutazioni effettuate dalla Corte per ciò che riguarda il legittimo interesse e le clausole contrattuali come basi legali per il trattamento dei dati personali per finalità di pubblicità personalizzata da parte di Meta.
Come già indicato dall’EDPB e applicato anche dal Garante irlandese, sempre nei confronti di Meta, anche quello olandese ribadisce che né il legittimo interesse, né le clausole contrattuali, possono essere basi legali valide per il trattamento dei dati degli utenti per targhettizzare le ADS mostrate agli utenti stessi.
Il legittimo interesse, laddove un test di bilanciamento degli interessi non metta in evidenza un concreto svantaggio per il titolare del trattamento, non può sovrastare i diritti degli utenti. Nel caso di una pubblicità, se anche questa non è personalizzata non viene resa così inefficace. Certo, può sicuramente rendere meno, in termini di vendita del prodotto, ma comunque non è mai nulla, o così irrisoria da non avere un minimo di risultati.
Per ciò che riguarda invece i termini del contratto, questi non possono mai essere una base per il trattamento dei dati, a maggior ragione di dati particolari come spesso vengono rilevati tra le miriadi di informazioni rilasciate più o meno inconsapevolmente dagli utenti attraverso le varie piattaforme social.
Si profila, di nuovo, l’ipotesi che avevamo già evidenziato nel nostro articolo di qualche mese fa, di blocco pubblicitario da parte di Meta, nel caso non possa effettivamente più trattare i dati dei suoi utenti, con il conseguente crollo economico delle ADS in Europa. In antitesi, Meta potrebbe decidere di iniziare a far pagare l’accesso alle sue piattaforme, per recuperare le ovvie perdite, esattamente come stanno facendo i quotidiani online che stanno dando opzione di abbonarsi nel caso che gli utenti non vogliano rilasciare il consenso al trattamento dei propri dati per scopi di marketing.
Siamo certi che vi saranno altre sentenze, in merito, da parte di altri Garanti europei, e vedremo presto come la società di Zuckerberg intende muoversi nei confronti dei propri utenti.
Per approfondimenti sulla sentenza del Garante olandese:
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