L’assemblea plenaria del Parlamento Europeo ha adottato il 14 aprile scorso, i testi del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e della Direttiva che regola i trattamenti di dati personali nei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini. Con questo passaggio si conclude un iter legislativo durato oltre 4 anni.
“L’approvazione del Regolamento e della Direttiva rappresentano per l’Unione un traguardo importante, atteso da tempo” – ha commentato Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. “Ma si pongono anche come una sfida sia per le Autorità Garanti sia per imprese, soggetti pubblici, liberi professionisti chiamati ad un ruolo di grande rilievo e responsabilità nel garantire un sempre più elevato grado di tutela delle persone che vivono e operano nell’Unione. Un percorso verso una più ampia protezione dei dati personali, soprattutto nel mondo digitale – ha concluso Soro – che si apre già da subito e che vedrà l’Autorità italiana impegnata in un dialogo costante con tutti gli attori in campo e con le altre Autorità Garanti europee”.
Il nuovo “pacchetto protezione dati” garantirà maggiori opportunità e tutele per cittadini e imprese, adeguando una normativa europea che risale ormai agli anni 90, cioè ad un’epoca in cui molte delle nuove tecnologie attuali non esistevano e Internet era ancora ai suoi albori”.
Nello specifico, il nuovo Regolamento introdurrà una legislazione in materia di protezione dati uniforme e valida in tutta Europa, affrontando temi innovativi (il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati ) e stabilendo anche criteri che responsabilizzano maggiormente le imprese sulla protezione dei dati personali e introducono semplificazioni e sgravi dagli adempimenti per chi rispetta le regole.
La Direttiva, secondo elemento fondamentale del pacchetto, stabilisce, per la prima volta, norme comuni per il trattamento dei dati a fini giudiziari e di polizia all’interno di tutti gli Stati membri.
Obiettivo della Direttiva è quello di innalzare le garanzie per la privacy dei cittadini quando interviene un trattamento dati per motivi giudiziari e di polizia, ma anche facilitare notevolmente lo scambio e l’uso delle informazioni utili per il contrasto a fenomeni come criminalità e terrorismo.
Si aspetta la pubblicazione dei testi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), verosimilmente entro la fine di giugno. Il Regolamento entrerà in vigore il 25 maggio 2018 e quindi ci sono due anni per mettersi in regola con le nuove normative, ma attenzione nel frattempo resta in vigore il D.Lgs. 196/03 con le sue importanti sanzioni.